Le Experience sono speciali attività off-site progettate per piccoli gruppi aziendali.

Integrando formazione e ben-essere, offrono ai partecipanti occasioni di apprendimento che mescolano natura, gusto, cura di sé e relazione con l’Altro. Per saperne di più visita l’area del sito dedicata….

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Author: nicola castelli

Cari Soci e Amici di MensCorpore, si avvicina il momento in cui potremo tornare a muoverci con un pochino più di libertà. La situazione è tuttavia ancora molto critica e bisogna procedere senza fretta, anche solo per darci la possibilità di trovare nuove abitudini che non vanifichino gli sforzi fatti fino ad ora. Se c'è una cosa che l'epidemia ha messo in chiaro è il ruolo cruciale della prevenzione: coltivare stili di vita salutari è la chiave per superare le crisi sanitarie presenti e future. Per continuare a supportarvi in tal senso, vi proponiamo ulteriori stimoli (audio, video, articoli, iniziative

Cari soci e amici di MensCorpore è terribilmente vero quel che diceva John Lennon: “La vita è ciò che accade mentre stai facendo altri progetti”.  All’incirca un mese e mezzo fa avremmo voluto iniziare a parlare di noi al mondo . Avevamo un piano ben studiato in cui abbiamo investito tempo, pensieri e qualche soldino, ma sul più bello è arrivato il  COVID a scombinarci i programmi.  Prima di tutto, però, un passo indietro. Chi siamo. Experience MensCorpore è una startup che si occupa del ben-essere di chi lavora in contesti aziendali e organizzativi di vario genere, forma e dimensione. Mens – Corpore: mens sana in corpore sano.  Lo facciamo attraverso esperienze che aiutano i partecipanti a portare l’attenzione al proprio corpo, ai sensi, all’ambiente sociale, fisico e naturale in cui lavorano e vivono. Experience: termine assolutamente inflazionato, ahinoi ormai esiste una Experience per qualsiasi cosa. Abbiamo cercato una valida alternativa lessicale ma non l’abbiamo trovata. Perché? Il nostro approccio si basa su un processo di apprendimento esperienziale consapevole, cioè si impara facendo e coltivando “presenza”. E dunque… Il presupposto. Crediamo che il ben-essere dell’individuo derivi da 6 elementi chiave, sei sorgenti interconnesse tra loro: Corpo, Cuore, Mente, Alimentazione, Relazioni, Ambiente. Le varie attività che proponiamo stimolano e coltivano combinazioni differenti di tali dimensioni.   Ora, per tornare a ciò che si diceva all’inizio, il nostro piano di comunicazione prevedeva una partenza con il botto: sfruttando l’arrivo della primavera avremmo presentato tutte le nostre Experiences. Belle immagini, testi pronti, umore alto. La realtà è però andata altrove. Disorientamento, incertezza, paura e angoscia (qualcuno di noi ha anche avuto il piacere di ammalarsi, ma per fortuna ora stiamo tutti bene!) ci hanno portato a una riflessione: non ha alcun senso continuare come se nulla fosse successo. Le vite di tutti noi sono cambiate, così come le prospettive future.  Le nostre proposte si rivolgono a gruppi aziendali composti da persone che al momento, nel migliore dei casi, stanno lavorando da casa. Per questo abbiamo deciso di condividere pensieri e considerazioni su ciò che sta accadendo (ma non solo) con chi già ci segue o vorrà iniziare a farlo, raccontandoci e raccontando le realtà con le quali collaboriamo e lavoriamo attraverso chiacchierate, interviste, aperti al contributo di tutti. Vogliamo continuare a prenderci cura del ben essere delle persone che stanno vivendo un inaspettato esperimento di smart-working forzato o che ritornano a un contesto lavorativo probabilmente rivoluzionato, proponendo alcune delle nostre esperienze in chiave “home/self made”, ma anche suggerendo letture e spunti di riflessione. Insomma, ci siamo presi del tempo per rifare il punto della situazione e ora siamo pronti per partire, curiosi di vedere ciò che accadrà e aperti ad adattarci ai cambiamenti che il tempo porterà con sé. A presto! SCOPRI

Cari Soci e Amici di MensCorpore, a quanto pare per molti di noi la quarantena proseguirà almeno fino ai primi di Maggio. Questo è probabilmente il momento più delicato: grazie al lavoro fatto e alle restrizioni rispettate l'emergenza sta pian piano rientrando. La voglia di uscire è tanta, alimentata dalla primavera che chiama, ma non è ancora tempo di abbassare la guardia. È fondamentale, per ora, continuare a stare in casa il più possibile, così da evitare i concreti rischi di una ri-esplosione dei contagi. Per supportare la vostra pazienza, vi proponiamo ulteriori stimoli (audio, video, articoli, iniziative

Stiamo affrontando una situazione unica nel suo genere, perlomeno nella nostra storia contemporanea: la diffusione, difficile da tenere sotto controllo, di un virus piuttosto aggressivo per il quale non esiste (ancora) un vaccino. Le reazioni accese non sono mancate: dalle dichiarazioni più o meno allarmistiche sui media agli assalti ai supermercati, passando per una specie di 'guerra dei pareri', in cui le voci di esperti si sono sovrapposte e scontrate a quelle di altri esperti generando non poco confusione. Le casse di risonanza (e distorsione) dei Social Network hanno fatto il resto. In questo caos, forse una sola cosa si è davvero compresa: la miglior arma contro il rischio di contagio (al di là delle basilari norme di igiene personale, da non sottovalutare) è il rafforzamento delle difese immunitarie. Ecco qui di seguito alcune piccole pratiche di prevenzione, semplici da integrare nella vita quotidiana e che resteranno valide anche quando "la tempesta sarà passata"

Rieccoci al punto di partenza, per un nuovo giro di questo eccentrico Monopoly in cui gli Imprevisti la fanno da padrone e le Probabilità di vincere non sembrano altissime! In effetti bisogna esser bravi a trovare le differenze fra i primi giorni di questo 2022 e i loro corrispettivi dell’anno scorso, almeno in apparenza. I meme in rete abbondano in tal senso e sul concetto di ‘variante’ si riversa tutta la creatività di cui siamo capaci.  La dicotomia pro/no vax tiene in scacco l’attenzione generale e anche da questo punto di vista le varianti si sprecano: dal complottismo cosmico al fideismo scientista, dal cinismo utilitaristico a un’ampia gamma di spinte utopistiche (spirituali, reazionarie, anarco-insurrezionaliste, ecologiste etc.), s’incontrano una stupefacente eterogeneità di sfumature e ibridazioni che rendono sempre più surreali le conversazioni e sempre meno probabile una qualsivoglia forma di sintesi. La collisione fra due principi fondamentali della nostra società come la salute collettiva e la libertà individuale ha generato un caos senza precedenti. Ciò che lascia di stucco, facendo un invisibile passo indietro e guardando questa royal rumble pandemica dal di fuori, è la pressoché totale dissoluzione di un piano di realtà condiviso. Le fantomatiche evidenze vengono mutualmente rigettate e aprioristicamente giudicate fasulle, faziose o semplicemente sbagliate, in un circolo vizioso che risucchia numeri e statistiche di ogni genere, ma anche convinzioni, speranze, paure, frustrazioni… divorando ogni margine di dialogo per la costruzione di un obiettivo comune e di una strada per raggiungerlo. Là dove sarebbero necessari come non mai ascolto, rispetto e confronto restano quasi solo minacce, provocazioni e azioni unilaterali. Per cui dall’ironia si passa al sarcasmo, per poi scivolare nella rabbia fino a all’esasperazione. La comunicazione governativa e quella dei mass e social media fanno purtroppo spesso da propellente e amplificatore e nell’insofferenza generale, sullo sterile altare delle ragioni e dei torti, finisce sacrificato il già piuttosto malconcio senso di comunità.   Insomma, non proprio un quadretto idilliaco. Che ci invita a una piccola riflessione per evitare di entrare nel nuovo anno con attitudine riottosa e/o sconsolata: nel frastuono in cui siamo immersi è facilissimo infatti finire in balia di pensieri (che poi diventano parole e comportamenti) reattivi, spesso superficiali, distruttivi e sgraziati; perdere il contatto con lo spazio silenzioso, vivificante e impersonale che sta sotto di essi. Ma come fare a ritrovare la via che conduce a questa sub-stantia, questa sorgente essenziale? Vimala Thakar, filosofa Indiana e insegnante di meditazione, ritiene che sia sufficiente fermarsi a osservare quei pensieri. Come ella stessa dice…  “Basterà dedicarci del tempo, sedendo quietamente; poco importa che lo si faccia nel modo orientale o in quello occidentale. L’unico requisito è che la spina dorsale e la nuca siano diritte, cosicché il ritmo della respirazione e della circolazione sanguigna non venga disturbato. Occorre stare quietamente con sé stessi per un po’ di tempo e osservare il movimento del pensiero, nello stato di osservazione. Bisogna impararlo, perché non appena vi ponete nello stato di osservazione, riemerge la vecchia abitudine dell’introspezione, della valutazione. In una frazione di secondo […] diventate il giudice, colui che fa, colui che esperisce. […] All’inizio lo stato di osservazione dura una sola frazione di secondo e poi interviene subito colui che esperisce e lo stato di osservazione va perduto. Ma piano piano tale stato di osservazione comincerà a permeare le ore di veglia. Sia che cuciniate, sia che andiate in ufficio, oppure mentre state parlando, comincerà a permeare tutte le attività delle ore di veglia. […] L’osservazione apre nuovi canali di energia, nuovi canali di attenzione e consapevolezza, […] sfocia in un decollo della coscienza. Prima eravamo consapevoli soltanto di un frammento dell’oggetto, qualificato e

Recentemente ci è capitato di verificare l'andamento delle campagne di advertising che promuovono MensCorpore su Google, per esaminare quali sono le parole/espressioni ricercate dagli utenti che li portano poi sul nostro sito. Siamo rimasti a bocca aperta nel constatare che quella di gran lunga più digitata è "attacchi di panico". Stiamo parlando di una frequenza del 300% maggiore rispetto alla seconda parola/espressione, "ansia". Questo ci sembra un valore che non può essere trascurato. L'attacco di panico è una manifestazione di ansia (e paura) piuttosto intensa, che in teoria dovrebbe apparire in casi eccezionali e in una fetta marginalissima di popolazione. E invece (pur con tutta la relatività del dato) è per cercare informazioni su questa spiacevole esperienza che il maggior numero di persone ci trova. A ben vedere, ciò non dovrebbe sorprendere: una ricerca condotta da Eurodap nel 2019 su un campione di 700 persone con età compresa fra i 19 e i 60 anni rivela che il 79% dei soggetti rispondenti ha avuto nell'ultimo mese manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia, mentre il 73% del campione si percepisce come una persona molto apprensiva. Sono percentuali enormi! Come ci è già capitato più volte di ribadire, il contesto storico e socio-economico maturato negli ultimi 15 anni ha visto un'esponenziale aumento dei fattori di stress (fragilità dell'economia, crisi ambientale, terrorismo, 'invasione' digitale