Le tre serate di presentazione del nostro libro manifesto ci hanno riempito di gioia: sono andate esattamente come speravamo, offrendo una ampissima (ma ordinata) gamma di stimoli, spunti, esempi, proposte a coloro che hanno partecipato dal vivo (presso il Teatro Nuovo di Treviglio) oppure le hanno seguite sulla pagina Facebook del Comune di Treviglio. Ecco perché ci è sembrato importante condividere le registrazioni integrali degli incontri, cosicché chiunque sia interessato possa dargli una sbirciata
Il 28 Settembre, 5 Ottobre e 19 Ottobre, presso il Teatro Nuovo Treviglio (Piazza Luciano Manara, 1) presenteremo "Coltiva te stesso - Le sei sorgenti del Ben-Essere". Nel corso delle tre serate si avvicenderanno tutti i co-autori (come speravamo potesse accadere!) e saranno presenti degli ospiti speciali: utilizzeremo il pretesto della pubblicazione del libro per parlare in modo concreto e dialogico di stili di vita salutari, prevenzione e cura di sé. Ma anche di Scuola, Aziende e Sanità. Considerato il periodo molto difficile che abbiamo attraversato (soprattutto qui nella bergamasca) e quello non meno complesso che ci attende, crediamo sia il momento giusto per ragionare insieme su questi temi. E poterlo fare con il supporto del Comune di Treviglio e dell'ISIS Zenale e Butinone è per noi motivo di grande orgoglio e riconoscenza. 28 Settembre: CORPO – CUORE – MENTE GIUSEPPE CARLESSI – Insegnante di Qi-GongSTEFANO PILONI – Tecnologo alimentare e Fitness TrainerCHIARA RONZONI – Psicoterapeuta a indirizzo BioenergeticoPAOLO TESTA – Psicoterapeuta a indirizzo GestalticoMASSIMO BONOMELLI – Insegnante di meditazione 5 Ottobre: ALIMENTAZIONE – RELAZIONI – AMBIENTE ALESSANDRA CASTELLI – Vicepresidente e Co-fondatrice MensCorporeVERA FRANCESCONI – Life Coach ed esperta di Programmazione Neuro LinguisticaDAVIDE FACHERIS – Formatore ed esperto di Comunicazione NonViolentaDIANA TEDOLDI – Formatrice e Nature Coach 19 Ottobre: SCUOLE – AZIENDE – OSPEDALI MARIA GIULIA MARINI – Direttore Scientifico Area Sanità e Salute Fondazione ISTUDALVISE BIFFI – Presidente Piccola Industria Confindustria LombardiaALESSANDRO MAZZAFERRO – Dirigente IC Calcinate, Scuola Polo della rete SPSMARCO LEONZIO – Docente e ricercatore in ambito organizzativo In collaborazione con l'ISIS Zenale e Butinone e con il patrocinio del Comune di Treviglio. L’evento sarà riconosciuto come percorso di formazione per i docenti dell'ambito territoriale 5 Lombardia INGRESSO GRATUITO - REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA a REGISTRATI
https://youtu.be/yHyRmMp23YA Ci sono voluti più di tre anni ma finalmente ha preso forma "Coltiva te stesso - Le sei sorgenti del Ben-Essere", il libro manifesto di MensCorpore. È il frutto di un lavoro corale, come corale è il progetto da cui scaturisce. Al suo interno sono raccolte e sistematizzate conoscenze ed esperienze, ma anche incontri, collaborazioni e qualche intuizione. Il fil rouge che lo attraversa è l'esplorazione di sé, un viaggio nelle molteplici dimensioni della nostra esistenza: Corpo, Cuore, Mente, Alimentazione, Relazioni, Ambiente. Ad ognuna di esse è dedicato un capitolo, che include alcune riflessioni più ampie sul tema e schede di approfondimento relative a specifiche metodologie particolarmente adatte a coltivare quella 'sorgente'. C'è inoltre la possibilità di accedere (tramite QR-Code o hyperlink) a file audio e video per sperimentare direttamente esercizi e pratiche da integrare (volendo) nella propria vita quotidiana. Il tutto è preceduto da un capitolo propedeutico che focalizza l'attenzione sul respiro e sulla cosiddetta interocezione, ovvero il 'senso di esserci', la percezione del proprio stato psico-fisico. Mentre nella sezione conclusiva del volume il 'sistema delle 6 sorgenti' viene declinato all'interno dei tre contesti organizzativi più diffusi e significativi del la nostra società: Scuole, Aziende e Ospedali. Ogni capitolo è costellato di collegamenti a pagine web che ospitano articoli, ricerche, studi, casi etc. in riferimento alle tante tematiche affrontate ed è corredato da una bibliografia mirata, per consentire al lettore di approfondire ulteriormente. Siamo convinti che questo libro possa essere fruito in modo molto differente a seconda della persona che lo incontra: è infatti molto probabile che, in base alle caratteristiche individuali, si possano facilmente trovare più interessanti e stimolanti alcune parti rispetto ad altre. E va bene così. Il nostro intento (e augurio) è che "Coltiva te stesso" possa essere uno strumento, una mappa, o anche solo un trampolino da cui ciascuno possa partire per un viaggio unico, sviluppato in relazione ai propri peculiari bisogni e desideri di ben-essere, attuali e futuri. Non possiamo che ringraziare di cuore tutti i co-autori, amici che hanno messo a disposizione la loro grande professionalità per realizzare le varie Schede distribuite nel testo. In ordine di 'apparizione': Giuseppe Carlessi, Stefano Piloni, Chiara Ronzoni, Paolo Testa, Massimo Bonomelli, Andrea Pezzana, Vera Francesconi, Davide Facheris, Diana Tedoldi. E un GRAZIE a Maria Giulia Marini per la bellissima prefazione. Il libro, in formato cartaceo, può essere trovato (o ordinato) in qualsiasi libreria, oppure acquistato sulle principali piattaforme digitali (Amazon, IBS, Feltrinelli, Mondadori
Siamo molto felici di condividere una bella notizia: MensCorpore è ufficialmente un fornitore di Eudaimon, una delle prime e più importanti Società italiane che offrono servizi di welfare alle aziende. Nello specifico due sono le tipologie di proposte targate MensCorpore che, per ora, i dipendenti delle imprese-clienti di Eudaimon possono trovare sulla piattaforma digitale che viene messa loro a disposizione: da una parte abbiamo creato un set di 6 percorsi individuali fruibili a distanza, ognuno dedicato ad una diversa Sorgente del Ben-Essere, secondo il nostro modello; dall'altra ci sono delle esperienze off-site fruibili nell'area Langhe e Roero (CN) che mescolano immersione in natura, buon cibo e cura di sé. Per saperne di più mettiamo qui di seguito i link per scaricare le brochure
La difficile esperienza pandemica, già lontana e ancora minacciosa allo stesso tempo, ha comunque lasciato parecchi strascichi. Anche le aziende hanno dovuto ripensarsi, a partire dalla concezione stessa del lavoro. Si è parlato moltissimo di smart-working, modalità che l'emergenza sanitaria ha reso improvvisamente necessaria, laddove prima (in Italia) si trattava di sperimentazioni non particolarmente diffuse. E ora ci si domanda quanto questo modello persisterà a pandemia (del tutto) conclusa. A giudicare dai dati raccolti, pur con le molteplici difficoltà incontrate, il lavoro agile ha rivelato alcuni vantaggi e benefici, tanto sul piano organizzativo quanto su quello individuale. I problemi sono principalmente derivati da fatto che quello vissuto da molti italiani è stato in realtà un semplice "lavorare da casa" (con figli da gestire peraltro), ben diverso dal vero smart-working. Quest'ultimo prevede una ridefinizione della relazione fra Azienda e individuo in un'ottica di definizione più precisa e condivisa degli obiettivi e una maggior fiducia reciproca rispetto al loro raggiungimento. In estrema sintesi, il passaggio da una "cultura del cartellino" ad una cultura del risultato. Ma ci sono altre esigenze con cui persone e organizzazioni già si stavano confrontando e che l'epidemia di Covid ha reso ancora più evidenti: prima fra tutte il bisogno di ben-essere, cioè il desiderio di vivere e lavorare in contesti che tutelino e promuovano la salute psicofisica e relazionale. Per un'azienda questo significa rimettere in discussione l'assioma che vede nella generazione di profitto economico il primo e incontrastato obiettivo, il senso stesso della sua esistenza. Passare da profitto a valore e integrare la mera dimensione economica con quella personale, sociale e ambientale non è una sciocchezza! A tutto ciò dobbiamo sommare, o meglio tutto questo va inquadrato nelle semplici e spietate verità che la Natura (se così vogliamo chiamarla) ci ha ricordato senza mezze misure: non siamo immortali, non siamo isole e non siamo i padroni del mondo. La qualità (e prima ancora la possibilità) della nostra vita sulla terra interdipende da una molteplicità di fattori che sarebbe il caso di considerare con maggior attenzione, a partire dalla disponibilità di risorse naturali (aria inclusa!) fino alla convivenza e il rispetto delle altre specie animali e vegetali. Insomma, l'impressione è che sviluppare un approccio smart al lavoro, passaggio già di per sé non banale, non sia oggi più sufficiente. In una fase storica così delicata come quella in cui ci troviamo, bisogna allargare la prospettiva e coltivare una visione più ampia. A noi piace parlare di WISE-working, una "filosofia applicata" che, trasformando la parola in acronimo, possiamo ricondurre a 4 principi di base: Well-being: centralità del ben-essere complessivo di tutte le persone che animano un’organizzazione; Interdipendence: riconoscimento del vincolo di interdipendenza che lega tutte “le parti” di cui è composto un sistema organizzativo, i suoi molteplici interlocutori e l’ambiente fisico, sociale e naturale in cui è immerso; Sense & Susteinability: capacità di dare senso al lavoro quotidiano - anche in relazione alla sua sostenibilità complessiva nel tempo (compreso l’equilibrio vita-lavoro) - e possibilità di contribuire alle decisioni organizzative che alimentano il commitment e il sentimento di cura verso l’organizzazione, della quale ci si sente parte integrante; Empathy: valorizzazione della dimensione relazionale e cooperativa, riconosciuta come segno distintivo di una comunità umana sana. Per un approfondimento più dettagliato di quanto brevemente riassunto in questo articolo, invitiamo il lettore a scaricare il nostro paper, che raccoglie: i dati delle ricerche più recenti e significative relative allo smart-working pre, durante e post Covid; le evidenze emerse dagli studi rispetto alle aspettative di ben-essere all'interno dei contesti organizzativi; una definizione più precisa del significato di wiseworking e alcune riflessione sulla sua traduzione concreta. SCARICA IL PDF
Le organizzazioni stanno mostrando un interesse crescente al ben-essere delle persone che vi lavorano all'interno, tema oggi diventato possibilmente ancora più cruciale. Fra i molteplici progetti esistenti (di cui è facile trovare traccia sul web), ve ne sono alcuni particolarmente virtuosi e ambiziosi: seri, accurati e molto ben confezionati. È per questo che siamo orgogliosi di essere stati scelti da DANONE come partner per la traduzione in italiano e l'adattamento del corso 'Enabling Sustainable Diets', che la multinazionale francese (in collaborazione con UNITAR - United Nation Institute for Training And Reasearch) ha creato per offrire ai propri dipendenti una formazione dedicata all'alimentazione sana e sostenibile. Dall'attenzione alla stagionalità dei cibi ai metodi di coltivazione e allevamento, dalla lettura accurata delle etichette alla predilezione per i prodotti locali, dalla scelta dei metodi di cottura più salutari alla riduzione degli sprechi e dei rifiuti, il corso fornisce moltissime informazioni concrete per consentire ai partecipanti di maturare una reale consapevolezza dell'impatto delle proprie abitudini alimentari sulla salute personale e ambientale. Cogliere l'interdipendenza fra dimensione micro e macro e la ricaduta delle scelte individuali sull'ecosistema globale è uno dei principali obiettivi del percorso, che integra dati aggiornati, testimonianze di esperti e suggerimenti concreti. Nell'elaborare il materiale originale abbiamo riscontrato un allineamento pressoché totale ai principi e ai valori che guidano le attività di MensCorpore, trovandoci nella felice condizione di provare piacere e soddisfazione per il lavoro che veniva svolto. Ci auguriamo che iniziative come questa siano sempre più frequenti e che le aziende, soprattutto le più grandi e potenti (dal punto di vista dell'impatto complessivo delle loro attività), si muovano verso scelte e comportamenti orientati alla cura di tutti gli stakeholder coinvolti. MensCorpore è pronta a giocare il suo ruolo, laddove sarà possibile.
Cari Soci e Amici di MensCorpore, la tanto attesa "fase due" è ormai entrata in vigore da quasi due settimane e non sembrano esserci (per ora) segnali particolarmente preoccupanti dal punto di vista epidemiologico. Questo probabilmente anche grazie alle piccole grandi accortezze che noi cittadini stiamo dedicando a gesti e movimenti quotidiani: è importante continuare a mantenerle, consolidando abitudini tese alla tutela della salute propria e altrui, ricordandosi che l'una sostiene l'altra e viceversa. Proprio per questo noi andiamo avanti a suggerire stimoli (audio, video, articoli, iniziative
Dopo due mesi di lockdown pressoché totale per contrastare e far rientrare il più velocemente possibile l’emergenza sanitaria generata dal coronavirus, appare evidente che, nonostante i piccoli ma concreti segnali di miglioramento, ci vorranno mesi prima di poter pensare di ritornare ad una parvenza di normalità. Le ripercussioni economiche e lavorative di questa eccezionale, complessa e logorante situazione, in parte già visibilissime, faticano però ad essere del tutto prevedibili, a fronte di uno scenario ancora molto incerto. Al di là delle decisioni e delle successive azioni che verranno intraprese a livello politico e privato (le singole aziende), sembrano coesistere due tipologie di orientamenti psicologici: da una parte c’è la fortissima percezione di un bruciante desiderio di non fermarsi, alimentato dalla legittima paura di non riuscire poi a rialzarsi. Si tiene duro per tornare presto a fare esattamente ciò che si faceva prima, mettendo in campo tutto l’impegno, la fatica e la determinazione necessarie. In sostanza, ripristinare il più velocemente possibile il “gioco” che siamo stati costretti a sospendere, approfittando di tutti gli spazi e le occasioni che si presenteranno. Dall’altra c’è il sospetto (piuttosto radicato) che sia necessario rimettere in discussione le regole di quel gioco, ovvero: forse la terribile impasse che siamo stati costretti a fronteggiare ci sta dando contemporaneamente l’opportunità di rivedere le priorità (soggettive e sociali) e il modello di sviluppo che stavamo perseguendo con tanto zelo. Da qui l’esigenza di mettere in discussione non solo le logiche di mercato, ma prima ancora le culture organizzative e le convinzioni individuali. Queste due spinte, apparentemente contraddittorie, nella realtà possono tranquillamente coesistere anche all’interno della stessa persona (o azienda, o Governo). Sono entrambe comprensibili e affondano le radici in bisogni umanissimi: da un lato quelli di sicurezza e controllo (tornare al “già conosciuto”), dall’altro quello di rinnovamento (sperimentare qualcosa di diverso e magari migliore). Ovviamente fra questa due polarità ci sono infinite sfumature intermedie e possibili accezioni, ed è credibile che il futuro che ci aspetta sarà plasmato da entrambe le forze, assumendo una forma oggi difficile da immaginare. Allora forse un buon punto di partenza per trovare il proprio modo di attraversare l’emergenza e predisporsi al “mondo che verrà” in modo più consapevole potrebbe essere quello di porsi alcune domande, restando davvero in ascolto delle risposte che sorgeranno. Ne proviamo a suggerire alcune: “Cosa è (o ho scoperto essere) realmente importante per me?” “C’è qualcosa che prima dell’epidemia sottovalutavo o davo per scontato e che vorrei invece preservare quando torneremo ‘alla normalità’?” “Ero soddisfatto/a della mia vita in generale? In che modo vorrei che cambiasse? C’è qualcosa che potrei fare per contribuire a quel cambiamento?” “Ero soddisfatto/a del mio lavoro? In che modo vorrei che cambiasse? C’è qualcosa che potrei fare per contribuire a quel cambiamento?” Per quanto possano sembrare questioni fin troppo astratte o vaghe, addirittura inopportune, forse è il momento buono per porsele, magari associandole ad alcuni temi chiave, che l’attuale emergenza ha messo in evidenza: Salute e prevenzione: se c’è una cosa che la pandemia contro cui stiamo combattendo ha reso evidente è la debolezza dei Servizi Sanitari Nazionali, indeboliti da scelte politiche (e culturali) tutt’altro che recenti. Se sul piano istituzionale ci si augura che ciò faccia prendere decisioni più sagge nel futuro, su quello individuale diventa l’occasione per riflettere sull’importanza della prevenzione, del coltivare stili di vita salutari, espandendo il proprio concetto di Salute al di là della sfera meramente fisico-corporea. Relazioni: il costo, in termini di vite umane, dell’epidemia è stato e sarà molto alto. Non sarebbe strano se chi legge avesse perso conoscenti, amici o partenti a causa del virus. La fragilità con la quale ci siamo dovuti confrontare forse ci
È attiva la campagna di pre-acquisto del libro-manifesto di MensCorpore "Coltiva te stesso - Le 6 Sorgenti del Ben-Essere", di cui riportiamo qui di seguito la quarta di copertina: Quella che chiamiamo “stare bene, sentirsi bene” è una sensazione, una condizione esistenziale tanto precisa quanto complessa, frutto della convergenza di molteplici fattori: fisici, emotivi, mentali, relazionali, ambientali… E se è vero che nessuno di essi ricade completamente ed esclusivamente sotto il nostro controllo, è altrettanto vero che ci sono margini di manovra, a volte molto ampi, spesso non riconosciuti. Questo libro, che riassume e organizza il lavoro di un progetto quinquennale e le voci di coloro che hanno contribuito al suo sviluppo, è una sorta di mappa: il lettore è invitato a prenderla come strumento di navigazione, per intraprendere il proprio viaggio alla ricerca di un tesoro invisibile eppure inestimabile chiamato Salute. Informazioni, riflessioni, metodologie, suggerimenti e pratiche per imparare a prendersi cura di sé in modo consapevole e rispettoso dei bisogni nostri, di coloro con cui condividiamo la vita e del mondo che abitiamo. Questa invece la breve nota biografica di Nicola Castelli, curatore del libro e presidente dell'Associazione MensCorpore: Sono sempre stato affascinato dalle pratiche e dalle discipline che integrano la dimensione corporea con quella emotiva e mentale, sperimentandone molteplici nel corso degli anni: dallo Yoga, al Tai-Chi al Qi-Gong (per citarne alcune di matrice orientale), passando per il Metodo Feldenkrais e la Bioenergetica (tipicamente occidentali). Occupandomi da più di 15 anni di formazione, consulenza e ricerca in ambito organizzativo (dal mondo sanitario a quello aziendale) mi sono reso conto che la cura di sé è la strada maestra anche per lavorare meglio. Per questo motivo, dopo l’incontro decisivo con la Meditazione Mindfulness (di cui sono Trainer e Counselor) ho deciso di fondare una realtà Associativa (MensCorpore) che si occupasse di educazione alla salute, fornendo stimoli concreti e comprensibili a tutti coloro che fossero interessati a coltivare il proprio ben-essere. Ho deciso di scrivere questo libro per due motivi principali: il primo era fare ordine nel marasma di esperienze, conoscenze e riflessioni stratificate negli anni, che sentivo il bisogno di organizzare in modo più sistematico; il secondo era condividere il frutto di questo lavoro personale e soprattutto il contributo dei professionisti coinvolti con tutti coloro che ritengono importante prendersi cura quotidianamente del proprio e dell’altrui ben-essere. Per sostenere il progetto editoriale, clicca il link qui di seguito: CAMPAGNA PRE-ACQUISTO
In questi giorni ci prepariamo a cambiamenti in casa MensCorpore: il sito, come vedi, è in evoluzione, così come i programmi e i contenuti futuri!