Di Diana Tedoldi
Se tutto ciò che esiste è vibrazione, allora il suono è uno dei modi attraverso cui possiamo agire sulla realtà, impattarla, trasformarla.
(di Diana Tedoldi)
Negli anni ’80 si pensava che bastasse mettersi ai fianchi una cintura di gomma e attivare il “vibromassaggiatore” (mia mamma ne aveva uno!) per dimagrire. Oggi sappiamo che per uno stile di vita sano occorre seguire corretti principi di alimentazione, fare attività fisica, riposare bene e prenderci cura della nostra vita emotiva e relazionale. Ma tutto questo non basta.
Un articolo di Andrea Carlucci pubblicato su Benessere.com racconta in modo semplice e preciso la storia, il valore e le modalità di applicazione di una metodologia di riequilibrio posturale davvero eccezionale.
Un articolo su Corriere.it elenca e descrive i cibi di lunga vita "scoperti" dal famoso chef britannico per il programma che ha appena finito di registrare. Dalla feta alle noci, dalle patate dolci ai fagioli neri, si tratta di prodotti nella maggior parte dei casi facilmente reperibili. Un elenco che può valere la pena tenere a mente per la propria spesa...
Un articolo di Paola Porciello sul FattoQuotidiano.it commenta la recente publicazione di un numero della rivista American Scientific (una delle più autorevoli in ambito scientifico) che testimonia e documenta i benefici neurofisiologici derivanti dalle pratiche meditative. Particolare attenzione è dedicata a quelle più laiche, che vengono solitamente definite con il termine "Mindfulness".
Sul blog healtharundme un bell'articolo espone in modo semplice e chiaro il ruolo cruciale giocato dalla prevenzione (primaria e secondaria) nella tutela della salute personale. Adottare stili di vita sani, ovvero l'adozione di piccole attenzioni quotidiane, può ridurre anche drasticamente i rischi di incorrere in disturbi o malattia anche gravi nel tempo.
Ogni tanto è utile "dare una ripulita" al nostro organismo, con particolare attenzione a quegli organi e visceri che più di altri vengono affaticati dagli stili di vita tipici della nostra cultura: fegato, intestino e reni.
(Di Gisela Rohmert) Il Metodo funzionale della voce nasce nel 1979 a Darmstadt, in Germania, dalle ricerche condotte presso l’Istituto di Ergonomia del Politecnico di quella città, volte a studiare l’impegno fisico e psichico del cantante durante la prestazione vocale. Dall’esito delle ricerche divenne chiara la necessità di ottimizzare le condizioni di questa prestazione, elaborando una pedagogia vocale che permettesse al cantante di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Studiare il rapporto tra qualità del lavoro vocale e prestazione, ossia le condizioni di produzione e il prodotto.
Una pratica semplice e alla portata di tutti, utile sia a chi fa attività sportiva regolarmente sia a chi invece è meno costante. Un modo per mantenere e salvaguardare l'elasticità di muscoli e tendini, fondamentale per alleviare i "danni" derivanti tanto da uno sforzo fisico importante quanto dall'abituale assenza di stimoli (il classico lavoro da ufficio).
Il suggerimento riguarda un sito, ovvero il blog di Nicoletta Cinotti, analista bioenergetica che nel tempo ha integrato questa disciplina con le pratiche di coltivazione della consapevolezza. Il suo sito è un contenitore ben strutturato di spunti, riflessioni, considerazioni e segnalazioni che ruotano intorno al tema della cura di Sé e dell'Altro.