Da quali semi nasce Réva?
Più che da semi, Réva nasce da vigneti, quelli che erano parte della vecchia tenuta di San Sebastiano, a Monforte d’Alba, e di cui si è innamorato Miroslav (Lekes, l’attuale proprietario) quando, nel 2013, decise di prenderla in mano per farla diventare una piccola struttura ricettiva (l’attuale resort) con cantina. Questi “semi” sono poi germogliati in altri progetti, come quello del Ristorante FRE, e stanno dando dei frutti interessanti.
Cosa vi sta a cuore?
Ci stanno a cuore le esperienze: quella del territorio, della cultura del luogo, ma anche quelle più edonistiche ma pur sempre con un elemento culturale importante, come quelle enogastronomiche. Ci esperienze che chi ci visita può portar via con sé e conservare nel tempo.
Rêva e il territorio…
Il rapporto col territorio è, direi, quasi simbiotico. Si è letteralmente circondati dalla natura – ci sono vigne, bosco, noccioleti – e questa fa sentire la sua presenza in qualunque momento, attraverso suoni, profumi e colori che cambiano di stagione in stagione, mai uguali, sempre sorprendenti. L’inclinazione al minimalismo nel décor del resort e del ristorante è anch’essa collegata alla volontà di non distrarre da quella che Réva rimane l’esperienza più importante – quella, appunto, del territorio circostante. Dal territorio Réva trae grande energia anche in campo enogastronomico, dalla cultura dei piatti agli ingredienti che vengono colti direttamente nei prati e nei boschi della tenuta.Infine, del territorio c’è grande rispetto. Sono state messe in pratica misure che possano preservarne la salubrità nel tempo, come le pratiche di agricoltura biologica usate in vigna e nel campo da golf, o il recupero delle risorse idriche per l’irrigazione.
Dove sta andando Réva?
Réva sta attraversando una fase di rinnovamento importante. Stiamo iniziando dal Ristorante, con un nuovo progetto di cucina di respiro internazionale, ma crediamo che questo processo influenzerà via via tutto il resto. C’è una spinta creativa forte, che stiamo cercando di ascoltare senza timore.
Cosa vi ha lasciato l’esperienza Covid?
E’ stata una pausa forzata non facile ma importante in retrospettiva. Ci ha obbligato a fermarci e a riconoscere le priorità con maggiore chiarezza. Ci ha lasciato, soprattutto, la consapevolezza importante dell’enorme fortuna che si ha nell’avere così tanti spazi all’aria aperta, ampi e naturalmente distanziati, e così tanto verde intorno
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