Le Experience sono speciali attività off-site progettate per piccoli gruppi aziendali.

Integrando formazione e ben-essere, offrono ai partecipanti occasioni di apprendimento che mescolano natura, gusto, cura di sé e relazione con l’Altro. Per saperne di più visita l’area del sito dedicata….

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Novembre 2019

Recentemente ci è capitato di verificare l'andamento delle campagne di advertising che promuovono MensCorpore su Google, per esaminare quali sono le parole/espressioni ricercate dagli utenti che li portano poi sul nostro sito. Siamo rimasti a bocca aperta nel constatare che quella di gran lunga più digitata è "attacchi di panico". Stiamo parlando di una frequenza del 300% maggiore rispetto alla seconda parola/espressione, "ansia". Questo ci sembra un valore che non può essere trascurato. L'attacco di panico è una manifestazione di ansia (e paura) piuttosto intensa, che in teoria dovrebbe apparire in casi eccezionali e in una fetta marginalissima di popolazione. E invece (pur con tutta la relatività del dato) è per cercare informazioni su questa spiacevole esperienza che il maggior numero di persone ci trova. A ben vedere, ciò non dovrebbe sorprendere: una ricerca condotta da Eurodap nel 2019 su un campione di 700 persone con età compresa fra i 19 e i 60 anni rivela che il 79% dei soggetti rispondenti ha avuto nell'ultimo mese manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia, mentre il 73% del campione si percepisce come una persona molto apprensiva. Sono percentuali enormi! Come ci è già capitato più volte di ribadire, il contesto storico e socio-economico maturato negli ultimi 15 anni ha visto un'esponenziale aumento dei fattori di stress (fragilità dell'economia, crisi ambientale, terrorismo, 'invasione' digitale