(Articolo di Maria Luisa Vocca dal titolo “Il qigong come strumento prezioso per la salute e la conoscenza“)
L’IMPORTANZA DELLA PRATICA
Le persone che si avvicinano per pura curiosità alla pratica del Qigong, inizialmente non si aspettano altro che rilassamento e un minimo di flessibilità in più, mentre tutte le altre persone, più o meno apertamente, cominciano la pratica aspettandosi qualcosa di particolare, sia dal punto di vista terapeutico sia da quello dell’apertura mentale o della consapevolezza della propria energia. Ma, in effetti, nessuno ha delle vere e profonde aspettative, come non ne avevo neanche io quando ho iniziato a conoscere il mondo del Qigong.
Ci si ritrova in un mondo, soprattutto all’inizio, molto simile a quello della ginnastica, sia pure con differenze nel tipo d’approccio agli esercizi. Tuttavia, pian piano che si procede con la pratica, ci si rende conto che il lavoro è molto più approfondito ed efficace di quanto ci si aspettasse. Si cominciano a notare delle differenze anche nella situazione della vita quotidiana: cambia la postura, i lineamenti del viso si fanno più rilassati, i respiri diventano più profondi e coinvolgono tutta la persona, si riesce a seguire i pensieri, senza che la mente fugga come un cavallo imbizzarrito! Perfino l’atteggiamento mentale e la reazione agli eventi esterni, con l’andare del tempo, varia sensibilmente; nonostante ciò, però, i piedi rimangono ben piantati a terra, perché la maggiorparte della pratica è fatta col corpo, sul corpo, nel corpo. Il merito di questo è legato alla visione pragmatica della Vita da parte dei Cinesi, ed alle radici taoiste dello sviluppo del Qigong.
Non c’è un’origine religiosa alla base, ma c’è, invece, l’osservazione della Natura e la sua comprensione, per raggiungere la longevità attraverso il ritorno alla spontaneità, e questa è poi connessa anche ad una vera crescita spirituale, ma intesa proprio come “Comprensione profonda della Natura”.
La pratica vera del Qigong non è comunemente una cosa che possa formare o soddisfare “fanatici” in attesa di miracoli o di superpoteri, perché sottintende un lavoro duro, lungo e costante su sé stessi. Si differenzia enormemente da tante di quelle “strade” che oggigiorno sono costruite artificialmente dalla “corrente New age”, sull’esempio delle vere “Vie” legate alle tradizioni più antiche di tante culture. Tante sono, infatti, le “nuove” pratiche sorte sotto il nome della “New age”, ma la maggiorparte, se non tutte, sono solo riscoperte, … nuovi approcci (spesso non completi o non approfonditi) a vecchie, antiche pratiche o tradizioni della nostra o di altre civiltà.
LA PRATICA DEL QIGONG E LA MTC
Il Qigong è anche una parte importante, anche se spesso trascurata, della Medicina Cinese. E’ importante soprattutto perché è un lavoro che la persona fa prima direttamente su di sé poi sugli altri, imparando a conoscere ed avere consapevolezza piena, del proprio corpo, del respiro, … ma anche dell’indirizzo che prendono i pensieri, lavorando sulla concentrazione mentale, soprattutto attraverso l’osservazione e la visualizzazione, … fino alla comprensione dell’origine delle emozioni, che spesso sono vissute nella maniera più passiva. Inoltre (e questo è un mio modesto parere, sviluppatosi in seguito alla conoscenza ed alla pratica del Qigong), solo dopo che la persona ha intrapreso la Via della comprensione di sé e del lavoro attivo su se stessa, … solo allora sarà effettivamente in grado di capire fino in fondo la “Vita ed il suo funzionamento” negli altri intorno a sé.
La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è un mondo vastissimo di conoscenza, ed è il risultato di un’evoluzione di pensieri, filosofie di vita, d’esperienze pratiche non solo prettamente mediche (dal punto di vista della moderna medicina occidentale): considera la persona come un complesso insieme di corpo, mente, spirito, materia ed energia, … ma così come spesso si studia e si applica, …porta ad un lavoro fatto poi quasi unicamente sugli altri, per aiutare gli altri. Non dovrebbe essere solo così, ma è vero che … comprendere ed aiutare gli altri è molto più semplice che comprendere ed aiutare sé stessi!
Aiutare sé stessi, è proprio il primo scopo (e non è l’unico!) che si propone il Qigong: io pratico, sento, prendo consapevolezza dei miei dolori e dei miei blocchi, delle mie emozioni e del mio respiro, … io lavoro su tutto questo cercando e costatando i miglioramenti, trovando il coraggio di crescere dentro di me, da tutti i punti di vista.
Io considero il Qigong come parte della “Medicina Popolare Cinese” e non solo della “Medicina Tradizionale Cinese” (Insieme, secondo me, entrambe formano la “Medicina Cinese”) e spiego il perché: la MTC è connessa ad una canonizzazione della tradizione medica cinese che, nell’ultimo secolo è il risultato di un tentativo di darne uno schema generalmente unitario e “scientifico” in senso occidentale. Questo, a mio avviso, rischia di renderla fissa nelle sue regole e nei suoi principi, immobile e immortale, ma non viva, se considerata solo come dottrina istituzionalizzata. Mentre la parte vitale, ma “meno scientifica” della medicina popolare, che continua ad essere tramandata fuori delle università e dagli ospedali, rischia di essere completamente dimenticata o ignorata.
Il vasto campo del Qigong non è completamente incluso, né insegnato ed accettato universalmente dalla MTC, mentre è molto importante nella Medicina Popolare, tanto che è anche chiamato “Medicina dei poveri” o considerato addirittura “l’ultima spiaggia”, perché nella vita comune cinese, chi non ha i soldi per farsi seguire bene dai medici negli ospedali, o per le medicine costose, si rivolge ad un maestro di Qigong prima di andare dal medico; oppure, quando i medici allopatici e quelli tradizionali sostengono che non c’è più nulla da fare, il Cinese spesso si rivolge, come ultima speranza, alla pratica ed alla terapia del Qigong (“neiqi gong” o “pratica del qi interno”, oppure “waiqi fagong” o “tecnica della trasmissione del qi esterno”, che ha molto in comune con la pranoterapia ed il massaggio di tante altre culture). Molto spesso neanche gli stessi medici agopuntori nella stessa Cina hanno conoscenze approfondite sul Qigong, o le hanno solo su pochissimi esercizi “standardizzati” anch’essi.
Credo che sarebbe in ogni modo difficile rendere completamente “standardizzato e scientifico” un lavoro come quello del Qigong, che, ancor più dell’agopuntura o della fitoterapia e del massaggio, è legato ad una capacità di sentire, di provare su di sé, … prima, ed anche insieme con gli altri. Ha bisogno di molta pratica, ma non quella che si può fare in classe, o sui libri, o meglio non solo quella, … neanche solo quella che si fa negli ospedali o negli ambulatori sulle altre persone. La pratica deve essere soprattutto e prima di tutto su di sé, dentro di sé, con sé.
Torniamo così sul significato dell’esperienza, ed a proposito di questa, ancora più importante, secondo me, è che la pratica deve essere pratica! Intendo, facendo un giro di parole: “Vita di pratica” = “Pratica di vita”.
In altri termini, facendo un esempio che io uso spesso durante le mie lezioni, bisogna saper usare l’esercizio nella vita quotidiana, rendendolo pratico, e non una “dimensione separata dalla vita quotidiana”, come può essere la sessione di Qigong in una giornata. Ciò significa tentare di essere sempre presenti in sé nella postura, nel respiro, essere consapevoli delle emozioni che maturano dentro di sé, senza un controllo innaturale o forzato. Praticato in quest’ottica diventa davvero uno strumento importantissimo nella vita d’ogni giorno!
Una delle grandi differenze tra la terapia del Qigong e la medicina tradizionale è che una buona forma di qigong medico non è stata creata, in origine, per alcuna malattia o sintomo precisi, ma attraverso la coltivazione del Qi e del Xin (con questo intendo il sistema cuore – mente), oltre che dello Yi (pensiero, mente riflessiva), per raggiungere uno stato ottimale nella mente e nel corpo. Su molti testi di Qigong Medico si trovano esercizi creati per problemi specifici (come gli esercizi per la disintossificazione del fegato, o per gli occhi, …); la maggiorparte sono stati ideati da particolari scuole di MTC, basandosi su antichi testi. Ma il miglior Qigong medico non si trova su alcun testo, può essere insegnato solo passo dopo passo, seguendo la capacità di apprendimento e di progresso dello studente. I passi di sviluppo più avanzato, non possono essere insegnati in anticipo su un testo proprio perché l’esperienza diretta non può essere anticipata da aspettative di sensazioni particolari; il praticante si ritroverebbe a cercare di ottenere una qualche visione o allucinazione solo attraverso la sua immaginazione, e non sarebbe in grado di raggiungere quegli stadi attraverso una pratica con la mente vuota.
Un buon Qigong medico, comunque, non è solitamente creato per lavorare esclusivamente su un sintomo o su una malattia specifica, ma sistematicamente migliora il potere e la forza della mente e del corpo per prevenire o curare molte malattie con l’armonizzazione del Qi.