Conosco una sola libertà, la libertà della mente
Antoine de Saint-Exupery
‘Coltivare consapevolezza‘ è un’espressione che a MensCorpore usiamo spesso e proprio per questo rischia di svuotarsi di senso, soprattutto quando ci troviamo in situazioni fisicamente, emotivamente e/o psicologicamente difficili. Quello è il momento in cui la luce si spegne e la reattività prende il sopravvento.
Ecco perché ci sembra importante parlare di questo tema con qualcuno che da anni porta avanti un progetto coraggioso e preziosissimo: introdurre la pratica meditativa in carcere. Liberation Prison Project è un’associazione che offre percorsi di consapevolezza e di introduzione alla meditazione alle persone detenute. Il principio sotteso è che nel luogo di detenzione sia possibile contribuire a lavorare su un piano introspettivo e dell’auto-trasformazione. Più nello specifico i percorsi riguardano l’allenamento alla consapevolezza, ovvero la centratura della mente nell’essere presente “qui ed ora”, così come nell’accezione della mindfulness, ormai comunemente intesa come presenza non giudicante e mente accogliente momento per momento. Attualmente l’associazione è presente in una quindicina di diversi istituti penitenziari italiani da Torino ad Alghero, da Trani a Pisa solo per citarne alcuni, con oltre 20 operatori.
La conferenza avrà un taglio il più possibile interattivo, consentendo ai partecipanti di dialogare con i relatori per qualsiasi dubbio o domanda abbiano in relazione ai temi discussi.
Per scoprire un progetto sociale estremamente interessante
Per approfondire il tema della pratica meditativa
Esperta di comunicazione, Mindfulness Trainer & Counselor, conduce percorsi di formazione, facilitazione e meditazione in molteplici contesti (ospedali, carceri, aziende...).
Via Sangalli 8, Treviglio
Ingresso libero