Vino e lucidità potrebbero sembrare due termini inconciliabili fra loro. Per certi versi lo sono, nella misura in cui il vino, se bevuto in quantità, offusca la nostra coscienza. Ma se lo usiamo (con misura) come semplice “ancora percettiva”, può diventare una bellissima opportunità per coltivare presenza.
La Winefulness non va confusa con una tradizionale degustazione, in cui si esaminano, valutano e commentano le caratteristiche organolettiche e la qualità di un vino.
Si tratta di una vera e propria meditazione guidata, in cui i partecipanti vengono invitati a stare in contatto con il flusso di stimoli sensoriali che l’esperienza naturalmente genera, tornando ad essi ogni volta che i pensieri (ricordi, fantasie, giudizi…) trascinano altrove l’attenzione.
Un modo tanto inusuale quanto coinvolgente di prendere confidenza con la risorsa più preziosa di cui disponiamo: la consapevolezza.